KEBYART
Pere Méndez sassofono soprano
Robert Seara sassofono tenore
Victor Serra sassofono contralto
Daniel Miguel sassofono baritono
PABLO BARRAGÁN clarinetto
ALBERT CANO SMIT pianoforte
Sei debutti sul palco del Manzoni e un organico dai mille colori per un programma “danzante”, fra omaggi alla natura e ai Maestri del Novecento
I quattro catalani del Kebyart suonano insieme da nemmeno dieci anni, ma fin da subito, favoriti anche dal loro strumento, hanno guardato avanti, proponendo programmi che vanno oltre le suddivisioni tra i generi. D’altra parte, il sassofono fu inventato da Adolphe Sax per fare da “anello di congiunzione” nelle bande fra i timbri dei legni e quelli degli ottoni, quindi quale strumento è più adatto per superare le barriere tra colto e popolare, tra passato e presente, tra serio e leggero? Se aggiungiamo che questo strumento, mediatore per vocazione, nei suoi quattro “tagli” può coprire tutta la scala dal basso al soprano non ci dobbiamo stupire che i talentuosi del Kebyart, da soli o, come in questo appuntamento bolognese, affiancati da solisti quali Pablo Barragán al clarinetto e Albert Cano Smit al pianoforte, ci propongano un programma senza barriere: un programma che alterna adattamenti, tutti firmati da loro stessi, da autori del passato (Rameau) a celeberrime pagine orchestrali del Novecento (Ravel e Stravinskij), affiancati ad una “prima italiana” di Alexis Ciesla, dedicata all’estro e all’originalità di questo complesso senza confini.
Rameau
Suite in mi minore RCT 2 per quartetto di sassofoni
Ravel
La Valse per quartetto di sassofoni e pianoforte
Ciesla
Prélude, Canon et Riffs per quartetto di sassofoni e clarinetto
PRIMA ESECUZIONE ITALIANA
Stravinskij
Suite L’uccello di fuoco per quartetto di sassofoni, clarinetto e pianofort